
Case green e auto elettriche: le direttive della discordia
Meloni deve scongiurare un salasso per gli italiani dovuto all’efficientamento energetico per immobili, resta il nodo dello stop ai motori termici dal 2035.
Meloni deve scongiurare un salasso per gli italiani dovuto all’efficientamento energetico per immobili, resta il nodo dello stop ai motori termici dal 2035.
Il corteo di Firenze con Schlein, Landini e Conte sembra aver dato forma a una piazza virtuale scollata da quella violenta di Torino.
La premier a capo del primo partito italiano e la neo segretaria dem hanno idee chiare su tutto, a partire dal fatto che saranno sempre avversarie.
Dal tavolo tecnico con le categorie spunta la prima ipotesi: utilizzare gli F24 per sbloccare 19 miliardi di crediti incagliati
Risultati non scontati degli alleati, il governo affronterà coeso i dossier più urgenti, sinistra in crisi e Pd in cerca di segretario.
Dopo il calo seguito alla vicenda accise il gradimento per la premier e il suo partito risale sull’onda delle polemiche del caso Cospito. Donzelli e Delmastro non sono a rischio ma sul dossier giustizia la maggioranza fibrilla: la Lega sceglie il basso profilo, FI critica il metodo.
Per ora nessuno scostamento di bilancio in vista dei tre dossier economici che l’esecutivo affronta da questo mese. La Lega continua a non escluderlo ma il ministro Giorgetti frena: «Sosterremo ancora famiglie e imprese però in forma diversa». Le misure scadono il 31 marzo
La proposta di Nordio diventa terreno di caccia per gli alleati di governo della Meloni. Lei ha personalmente indicato il Guardasigilli e adesso deve fare i conti con il fuoco amico di Berlusconi, che rivendicava quella poltrona ma difende il ministro «garantista e liberale»
Il numero uno del Milan Paolo Scaroni in pole position per Poste Italiane. Il ministro Giorgetti conferma al Demanio e alle Entrate i vertici vicini al Pd e manda in fibrillazione la maggioranza. Restano i manager di Eni ed Enel, valzer di poltrone ai servizi di Intelligence.
Fiamme gialle in azione per i carburanti alle stelle dopo il mancato rinnovo degli sconti voluti da Draghi. Prime crepe nella popolarità dell’esecutivo. Il vicepremier Salvini attacca: «Qualcuno fa il furbo». Il ministro Pichetto Fratin: «Se servirà, interverremo di nuovo»