
Gli hacker non ci attaccano perché non ci provano gusto
«Il Paese deve essere più digitale», ha detto il nuovo capo dell’Agenzia per la Cybersicurezza, ma la vera chance dell’Italia è la sua impreparazione tecnologica..
«Il Paese deve essere più digitale», ha detto il nuovo capo dell’Agenzia per la Cybersicurezza, ma la vera chance dell’Italia è la sua impreparazione tecnologica..
Prima lezione di QRishing: i truffatori sanno sistemarsi e nascondersi nei posti più impensati, pronti a tendere trappole insospettabili.
Per la cybersecurity, delle Pmi italiane appena al massimo 200 euro a lavoratore: Cosa si potrà mai fare con così poco denaro?
L’incubo degli hacker è nulla in confronto all’angoscia che veleggia dietro l’intelligenza artificiale.
Torniamo sul tatami della nostra palestra virtuale di sicurezza informatica: terza e ultima lezione per difendersi dal vishing
Non facciamoci impressionare dal clamore seguito all’intrusione nei server di molte aziende europee e italiane la scorsa domenica: non è successo nulla che non fosse già accaduto e che certo riaccadrà
Seconda lezione: i malfattori sono specialisti del cosiddetto “social engineering”, l’“ingegneria sociale”, senza però far capire di cosa si tratta.
I sistemi informatici del gruppo Benetton sono stati addentati dai criminali, ogni cosa si è fermata, dai sistemi del nuovissimo polo logistico alle vendite online, ma un comunicato aziendale rassicura che è tutto sotto controllo. Però spento.
Non possiamo parlare di “ipnosi telefonica”, ma qualcuno è in grado di convincere a distanza la propria vittima a mettersi al computer e a fare bonifici indesiderati… Scendiamo sul tatami per la prima lezione di difesa personale contro il “vishing”
Organizzati sui social e su internet, i tafferugli di domenica tra ultras di Roma e Napoli in un’area di servizio erano ampiamente annunciati. Eppure si è sottovalutata la mole di informazioni digitali che, adesso, potrà essere usata per evitare la “rivincita”