Economia della Conoscenza

Cantare gli ultimi, un dovere sociale

Scritto il

di Beppe Ceccato

Cover di La figlia di Dio
Cover di La figlia di Dio

A proposito di musica impegnata, ecco l’ultimo lavoro di Rossella Seno, La Figlia di Dio, prodotto dalla Azzurra Music in collaborazione con l’Associazione Culturale Disobedience, che lei stessa ha contribuito a fondare e di cui è presidente.

Veneziana d’origine romana d’adozione, Rossella è una cantattrice, un’artista che affronta temi duri, difficili. Lo ha fatto nel disco precedente, Pura come una bestemmia, e ritorna ora con questo lavoro che scava impietoso nelle pieghe del dolore, sia esso violenza contro le donne od odio verso i migranti o un atroce fatto di cronaca, come la bimba di otto anni, Zohra, a servizio da una ricca coppia pachistana, uccisa dai “padroni” per aver liberato due pappagallini dalla gabbia.

E ancora, la storia di Dj Fabo, intrappolato in un corpo da cui gli era impossibile liberarsi. C’è tanto De André nei 12 brani della Seno. L’artista ripropone proprio una canzone del cantautore genovese, Si chiamava Gesù, lato B del 45 giri del ’67 (lato A era Preghiera in gennaio). Un lavoro che richiama anche un altro genovese, il presbitero don Andrea Gallo a cui dedica una canzone intensa, Don Gallo e i suoi millesimi: Don Gallo aveva i millesimi nelle mani/ una di quelle cose che dicono l’amore/ è una bomba o un cappello di paglia/ ma pur qualcosa che alla fine germoglia/aveva una bestemmia sempre pronta/ e una voce di lupo, un sigaro acceso/ don Gallo aveva per sempre deciso/ che su tutto l’amore alla fine conta.

Dice Rossella:

Lui è la figura più vicina a quello che deve essere la Chiesa, non avere né sfarzo né ipocrisia.

I suoi compagni di viaggio non sono scelti a caso: Alessio Boni, che apre il disco con Nessuno è stato portato in cielo, prologo di quello che si ascolterà, scritto da Michele Caccamo. E poi Marco Aime, Massimo Germini, Pino Pavone, Federico Sirianni, Matteo Passante, Michele Caccamo e Allan Taylor, cantautore inglese famoso per essere l’autore di The Dove (La colomba) che Rossella ripropone in italiano. Con Allan duetta in Cantami. A proposito di Un tempo immondo Rossella mi domanda:

Non ti sembra che il mondo sia governato da un demone? In fondo, però c’è sempre la speranza che ci si possa salvare, nonostante siamo diventati automi programmati solo per spendere e produrre.

Un disco che emoziona e fa riflettere, comunque la si pensi. Di una sincera, laica religiosità.