Cinema: Formiche, ragni e ragazze tranquille
Arriva in sala il nuovo villain Marvel, ma il serial killer iraniano fa ancora più paura.
di Sara Sagrati
Dove eravamo rimasti? Prima dell’arriva in sala di un nuovo capitolo del Marvel Cinematic Universe è sempre meglio fare un ripassino.
Il 15 febbraio, infatti, esce al cinema Ant-Man and the Wasp: Quantunmania terzo capitolo cinematografico dedicato al più piccolo dei supereroi Marvel. All’interno della sua narrazione espansa questa Fase 5, grazie alle ultime avventure di Dr. Strange e Spiderman, ha introdotto il multiverso fatto di universi paralleli e paradossi temporali, e ha già iniziato i reset dei personaggi tra serie tv Disney/Marvel e l’ultimo film Black Panther: Wakanda Forever in cui Shuri, sorellina di Re T’Challa, prende definitivamente possesso del costume da pantera nera.
Cosa succederà ora? Bisogna prepararsi al nuovo Avengers: The Kang Dynasty, in uscita nel 2025 e proprio grazie a Ant-Man e Wasp, dispersi nel regno quantico con famiglia (mamma Michelle Pfeiffer, papà Michael Douglas e figlia Kathryn Newton) incontreremo per la prima volta il malvagio Signore del tempo Kang il Conquistatore (Jonathan Majors).
Questa ultima fase Marvel sta facendo fatica a trovare la sua strada, ma l’arrivo del nuovo villain dovrebbe rimettere un po’ di ordine e iniziare a districare qualche nodo, anche se tenere testa all’ineluttabile Thanos sarà davvero difficile.
Dal 16 febbraio invece, nelle sale lasciate libere da Ant-Man e dalla tenitura di Avatar 2, escono altri nove nuovi titoli, tra cui non possiamo non consigliare Holy Spider di Ali Abbasi, regista e sceneggiatore iraniano naturalizzato danese.
Distribuito da Academy Two, è un thriller in cui un uomo di nome Saeed decide di purificare la città santa di Mashhad e per farlo uccide prostitute e donne impure.
Un vero e proprio serial killer su cui indaga una giornalista (Zar Amir-Ebrahimi, palma d’oro come migliore attrice a Cannes), scoprendo che le autorità locali non sembrano particolarmente interessate a catturarlo.
Regia implacabile e interpretazioni intense per un film ambientato nell’Iran del 2001, ma attuale più che mai.
E per prepararci all’Oscar, esce con Officine Ubu anche il poetico The Quiet Girl, opera prima di Colm Bairéad, ambientato nell’Irlanda rurale del 1981 e candidato come miglior film straniero.
Un ritratto di rara bellezza che fiorisce coma la sua splendida giovanissima protagonista Catherine Clich, volto da tenere d’occhio.