Economia della Conoscenza

Enologia sartoriale: Black Rebel, Atomos e Mute

Scritto il

di Riccardo Lagorio 

Granja Farm – Black Rebel

L’abbandono della montagna avviene perché la città offre più occasioni di lavoro, vita agevole, servizi. Non in Val Susa, dove pendii e terrazzamenti sono rimasti incustoditi prima a causa della costruzione degli impianti delle olimpiadi, poi per la realizzazione dell’autostrada e infine della TAV.

Ci vuole coraggio e grinta, un pizzico di follia, per ricostruire un ambiente favorevole all’agricoltura dovendo superare check point e sbarramenti militari. In questo angolo d’Italia un gruppo di giovani conserva e difende saperi, esperienze, condivisioni, semi e storie.

Granja Farm lavora anche viti sconosciute, autoctone, molte a piede franco e incastonate nella roccia per ottenere Black Rebel, un vino rosso che rivela profonde note di frutta sotto spirito. In bocca è grintoso, globoso e dal finale lunghissimo. Allevano, resistenti, cavallo e asino per le attività agricole e la concimazione del terreno. Api per delizioso miele. Mietono a mano il frumento per la produzione di farina, coltivano zafferano. Eroismo allo stato puro.

✉  Località Courbaval – Chiomonte (TO)

☎ 3403791942

Società Agricola 1by1 – Atomos

Oggetto di desiderio, Atomos è un vino da sorseggiare con la mente rivolta al curioso lavoro che ci sta dietro. Oltre alla cura con cui le vigne vengono custodite, è il momento della vendemmia che trasforma ogni bottiglia (da un litro) in un’opera d’arte. Infatti gli impianti risalgono a oltre 65 anni fa e gli acini vengono prelevati a mano uno ad uno, utilizzando solo tre dita.

Un’idea di Stefano Di Nisio e Maria Kalfati nata osservando le donne di Creta che usano questa tecnica per l’uva sultanina. Solo l’acino, l’atomo essenziale che dà vita al vino, viene adoperato poiché i lieviti fisiologicamente presenti sulle bucce danno luogo a una fermentazione spontanea dalla quale risulta una particolare complessità aromatica, che rende superfluo ogni abbinamento. L’affinamento delle bottiglie avviene in acqua sorgiva a una temperatura variabile tra 14 e 17 gradi. Anche il vestito è una sorpresa: un astuccio in alcantara color oro e un ricamo a mano che ricorda la lettera O.

✉  Via Enrico Piaggio c/o Parco Paglia – Chieti

☎ 0871444444

Le Moire – Mute

Nella mitologia greca le Moire rappresentano la personificazione del destino ineluttabile. Qualcosa di simile a quello che ha sedotto Paolo Chirillo, cardiologo, a tornare nella sua Calabria dopo aver compiuto passi da gigante in giro per il mondo. Unico intento: vivere la tranquillità del villaggio e ridare dignità alla più importante storia vinicola del Mediterraneo.

Così anche i figli cresciuti nel silenzio del borgo portano ora dentro un’idea chiara di identità. Allo stesso modo i vini come la DOC Savuto Mute, di uva Magliocco: potenziano l’ambiente e la rispondenza al territorio. Mute colpisce nel bicchiere per i suoi toni rosso falun, mentre gli aromi balsamici che sembrano levarsi dai boschi della Sila danno braccetto alla radice di liquirizia.

Sorso caldo e persistente che ben si concilia con piatti dai sapori forti. Imperdibile il matrimonio con il morzetto, il quinto quarto cucinato con salsa di pomodoro, peperoncino e aromi, simbolo di Catanzaro.

✉  Contrada Strivillati  – Motta Santa Lucia (CZ)

☎  3713381919