Enologia Sartoriale: Pratàlea, Coenobium Ruscum, Quam bonum
Nella rubrica settimanale di Piccoli produttori e grandi bottiglie l'Abbazia di Praglia e i Monasteri di Vitorchiano dalle Monache Trappiste.
di Riccardo Lagorio
Abbazia di Praglia – Pratàlea
La Regola della comunità benedettina di Praglia prevede che «ognuno conservi il posto che gli spetta secondo la data del suo ingresso o l’esemplarità della sua condotta o la volontà dell’abate».
Da sempre nella comunità di Praglia il lavoro manuale è stato soprattutto quello dei campi, dove i monaci hanno investito in opere di bonifica e nell’introduzione della vite all’interno del paesaggio agrario. Testimoni i documenti antichi di quasi mille anni. Sono parecchi i vini e le etichette che i monaci elaborano.
Tra queste Pratàlea, ottenuto da filari coltivati intorno all’abbazia, a margine dei colli euganei. Il bicchiere ha colore giallo acceso, il naso viaggia su binari di pesca bianca e menta, polposo il sorso. Morbido e caldo, si addice ai piatti della Vigilia come il baccalà alla vicentina e ai crostacei. Forse un azzardo, ma dall’inatteso, piacevole risultato, con l’anguilla marinata.
✉ Via Abbazia di Praglia, 16 – Teolo (PD)
☎ 0499999300
Monastero di Vitorchiano dalle Monache Trappiste – Coenobium Ruscum
«Il lavoro, soprattutto manuale, ci offre l’occasione di partecipare all’opera divina della creazione e della redenzione», si legge sul sito del Monastero delle sorelle cistercensi di Vitorchiano. Nella comunità il tempo è scandito dalla preghiera, dalla lettura e, appunto, dal lavoro. Si sostiene autonomamente con la produzione di verdure, confetture, marmellate, olio extravergine di oliva e vino, disponibili anche per la vendita. Si tratta sempre di prodotti naturali e privi di additivi.
Il Coenobium Ruscum è un vino bianco da uve locali in cui prevale il Trebbiano elaborato anche grazie all’intervento di Giampiero Bea. L’etichetta riporta la laboriosità delle monache e i metodi di produzione. L’aspetto più interessante è il contatto sulle bucce del mosto per 15 giorni, che conferisce al vino un tannino morbido e complessità all’olfatto e al gusto. Si presenta di colore giallo ambrato. Si degusta con un buon libro.
✉ Via della Stazione, 23 – Vitorchiano (VT)
☎ 0761370017
Monastero di Bose-Fraternità di Civitella San Paolo – Quam bonum
Dopo molta ricerca e meditazione le sorelle del Monastero di Bose hanno accettato l’invito delle monache benedettine di Santa Scolastica a Civitella San Paolo a condividere la vita monastica. Così dal 2013, anche grazie al lavoro che l’abate Alfredo Schuster aveva svolto nei decenni precedenti, è rinato il vigneto storico.
Le monache coltivano l’orto e il vigneto e ottengono prodotti che servono per il proprio sostentamento e per allietare chi sosta presso il monastero. L’intento è di creare un vino che sia un perfetto equilibrio tra spirito e natura attraverso un gesto che rappresenta la gioia della vita.
La vendemmia avviene interamente a mano. Vengono colte le uve di Malvasia, Trebbiano, Garganega e Bombino bianco. Alla vista il vino appare giallo paglierino e colpisce all’olfatto con note agrumate e di pesca gialla. Al palato risulta assai delicato con ingresso morbido e finale sapido. Adatto a carni bianche arrosto.
✉ Via Civitellese per Nazzano, 11 – Civitella San Paolo (Roma)
☎ 0765335114