Economia della Conoscenza

Dischi: il tempo è colore, soprattutto nella musica

Scritto il

di Beppe Ceccato

Il tempo è colore. Che tradotto nel linguaggio di Cédric Hanriot, significa felicità armoniche, improvvisazioni velocissime, microscopiche gocce colorate sotto forma di note che avvolgono l’ascoltatore, colorando il suo ascolto, in una sorta di Holi scatenato.

Il senso della festa indiana è quello della rinascita e Time is Colour, l’album del quarantacinquenne pianista con dimora parigina uscito a settembre, dichiarato disco Choc dalla prestigiosa Jazz Magazine e uno dei dieci migliori album usciti nel 2022 secondo il mitico Mojo, è davvero una reincarnazione di tutto ciò che il suo creativo autore ama essere.

Cédric è affascinato dal jazz sotto il cui cappello nasconde Ravel, Fauré, Chopin, il funk, il soul l’hip hop, il rock. Un ascolto ricco di spunti, dunque, dove il musicista, producer e sound designer ha fatto confluire tutte le sue abilità creative di tastierista (è un mago nell’uso del Fender Rhodes).

Time is Colour è anche un disco stupendamente hip hop (quello vero, per nulla banale), grazie anche ai preziosi interventi vocali del rapper Samuel Nash, qui con il moniker di Days, e del trombettista Jason Palmer oltre all’affiatamento musicale con il bassista Bertand Béruard e il batterista Éli Martin Charrière, con i quali fa regolarmente trio.

Il lavoro è una scoperta continua: dall’hip hop di Monday the 26th con cui apre le danze, a Nitro e quindi Water, dove Days sembra più propenso a uno spoken word alla Gil Scott-Heron, passando per la bellissima Souly, che attacca con un basso funk e la batteria di Charrière che tiene sequenze costanti permettendo a Cédric di esprimersi con veloci accelerazioni, cambi di tempo e giochi in fraseggio funk-jazz.

Hanriot ha suonato con la crème del jazz americano e mondiale, da Herbie Hancock a Terri Lyne Carrington a John Patitucci. Con gli ultimi due ha pubblicato un paio d’anni fa French Stories (da acquistare!). Tornando al disco: non manca la rivisitazione di due brani rock fusi in uno (e già qui si vede di che pasta è fatto il francese!) Comes as You Are (dei Nirvana) e Teardrop (dei Massive Attack). Mi taccio, lasciando a voi l’ascolto, e il giudizio!