Economia della Conoscenza

Serie Tv: Persi nel labirinto del telefilm 2.0

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di Sara Sagrati

Chiedetelo a qualunque appassionato di serie tv: rimanere aggiornati sembra impossibile. Districarsi nel mare magnum di serie, miniserie, docuserie, sitcom è un lavoro a tempo pieno. Impossibile vedere tutto, ma anche difficile restare informati sulle uscite. Una volta partivano decine di show all’anno, tra nuovi titoli e serie confermate, oggi la moltiplicazione delle piattaforme fa schizzare il conteggio sulle centinaia. Come evitare di farsi assalire dalla FOMO (Fear of Missing Out)? Una ventina di anni fa il modo miglior era seguire i siti e i forum dei sottotitolatori, che in tempo reale con la messa in onda americana, e di pochi altri principali paesi, realizzavano i “sub” per scaricare e fruire tutti gli episodi delle serie da non perdere.

Oggi non si scarica più grazie alla comodità delle piattaforme (c’è chi lo fa, ma diciamo che è meno di moda) ma si ricomincia da capo: come restare aggiornati? Ci sono tanti siti, ci sono le chiacchiere da ufficio e da bar, ci sono newsletter, notifiche, gli influencer, i critici di riferimento… e in tutto questo rumore è facile perdersi.

Spot Netflix per Sanremo 2023di Publicis-Italia/Le Pub.
Netflix – Sanremo 2023

Se questa settimana ci ha insegnato qualcosa è che in questa moltiplicazione di voci, resistono alcuni grandi eventi ancora capaci di arrivare al grande pubblico generalista.

In Usa c’è il Superbowl, vetrina numero uno (a suon di 7 milioni di dollari per uno spot da 30 secondi) per nuovi prodotti, tra cui film e serie tv.

In Italia c’è Sanremo che la scorsa settimana ha monopolizzato l’attenzione nazionale. Se il match tra Kansas City Chiefs e Philadeplhia Eagles ha ribadito l’investimento continuativo dei grandi studios nel presentare i nuovi blockbuster a una platea di oltre 100 milioni di spettatori (senza contare i contatti web), dallo scorso anno gli spot della kermesse ligure si sono “impreziositi” con quelli delle piattaforme.

The Family Stallone.
The Family

Oltreoceano vince (almeno numericamente e per investimento) il cinema, da noi la smart tv. L’attrattiva di Sanremo sul cluster giovane ha dato l’occasione ad Amazon Prime, Netflix e Paramount+ di restare in contatto con il proprio pubblico.

La nuova arrivata Paramount+ fa una scelta locale e retrò: l’idea di puntare su una signorina buonasera con le orecchie a punta (Star Trek è da sempre una property Paramount) è carina, ma cheap se confrontata con il megaspot del Superbowl con Sylvester Stallone (per l’imminente The Family Stallone, docuserie su sé stesso e la sua famiglia).

Fleishman a pezzi
Fleishman a pezzi

Ottimo montaggio per Amazon Prime con tutti i suoi personaggi più famosi, scegliendo accuratamente volti sanremesi come i Ferragnez ed Elodie (al 20 febbraio protagonista della docuserie in tre puntate Sento ancora la vertigine).

Netflix cala il pezzo da 90 con uno spot prodotto da Publicis Italia/Le Pub dal claim ma non questa settimana, accettando sportivamente la sacralità della kermesse.

Disney+ non pervenuta nonostante un titolo forte in arrivo (Fleishman a pezzi con Jesse Eisenberg e Claire Danes, dal 22 febbraio), così come Sky Atlantic che può vantare la serie migliore in circolazione, quella che non si può perdere: è The Last of Us, produzione Hbo tratta dall’omonimo videogame di culto e programmata in contemporanea con la messa in onda americana, che alla sua terza puntata ha commosso tutto il mondo prima di continuare a spingere su un tipo di complessità e azione che parla molto del nostro post pandemia.

The Last of Us
The Last of Us

Per ora non c’è niente di meglio, ma da qui al 24 febbraio escono almeno altre 14 serie interessanti. Cercheremo di segnalare cosa non perdersi. Stay tuned.