Economia della Conoscenza

Sul Delta del cinema italiano

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di Sara Sagrati

Molto di nuovo dal fronte del cinema italiano. Il successo dell’affascinante poliziesco L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano (Vision Distribution) rappresenta una bella e importante notizia. In due settimane ha incassato quasi due milioni di euro e continua a piacere sia al pubblico sia alla critica, ribadendo che a funzionare sono i buoni film. Sembra banale, ma in un settore in crisi sempre più popolato da prodotti di largo consumo come remake, sequel, adattamenti, spin off e accozzaglie di nomi altisonanti, ri-scoprire che un duro e affascinante noir metropolitano ambientato a Milano possa ottenere un tale consenso con la sola forza del suo essere in sala – e la presenza di un attore amato come Pierfrancesco Favino – è una boccata di aria fresca, e va assolutamente sottolineato.

È la dimostrazione che al di là del mero calcolo o di progetti ragionati a tavolino come fossero ricette per dolci, per far ripartire le sale ci vogliono film che sappiano sorprendere. Una sorpresa, tra l’altro, che si inserisce nella grande tradizione del nostro cinema di genere, specie poliziesco e noir, che negli ultimi trent’anni viene periodicamente riscoperta e – sorpresa! – continua a funzionare in sala, in piattaforma e anche nelle serie (Bang Bang Baby è sempre di Di Stefano).

Frame da Delta con Alessandro Borghi e Luigi Lo Cascio

Invece il pubblico risponde e potrebbe farlo ancora dal 23 marzo con Delta di Michele Vannucci (Adler Entertainment), un western contemporaneo ambientato sul delta del Po, tra bracconieri e pescatori.

Un duello senza esclusioni di colpi tra Alessandro Borghi e Luigi Lo Cascio che non ha niente da invidiare ai grandi thriller americani, anche grazie a un’ambientazione inusuale ma ricca di grandi possibilità narrative e simboliche. Una nuova bella sorpresa con tutte le carte in regola per riconquistare il pubblico e incentivare nuove produzioni future, anche al di fuori delle solite “periferie romane”.

Ritorna la saga con protagonista Keanu Reeves, John Wick 4.

D’altronde anche John Wick, alla sua uscita nel 2014, sembrava voler riproporre un modello esaurito da B-movie tutto sparatorie e inseguimenti, e che invece, grazie all’ottimo protagonista Keanu Reeves e a una messa in scena esagerata ed efficace, fu una grande sorpresa, tanto da arrivare a John Wick 4, dal 23 marzo nelle sale di (quasi) tutto il mondo e ben 169 minuti di durata.

Lo diceva anche la saggezza popolare: il gioco è bello quando dura poco.