Ma chi fermerà la guerra?
È diventato difficile parlare della guerra in Ucraina nel nostro paese. Appena uno dice una cosa distante qualche centimetro dal coro, scattano processi, rappresaglie politiche e accuse di filo putinismo.
Provo, come esempio, a dare una lettura meno schematica dell’ultimo incidente, Berlusconi che ad urne aperte critica Zelensky e l’America per un atteggiamento troppo guerrafondaio, invocando per la pace un po’ di realismo seguito da un piano Marshall per la ricostruzione. Certo la forma non è il massimo, voto in corso, contraddizione della politica estera del governo di cui pure si è parte, imbarazzo per i rapporti internazionali della Meloni che deve anche andare a Kiev. Tutto vero.
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