Inchieste

Caro energia: i prezzi scendono, ma non le bollette

Scritto il

di Laura Siviero

Il prezzo del gas continua a scendere alla Borsa di Amsterdam, ma le bollette di novembre segneranno ancora un rialzo, quantomeno per gli utenti del segmento a maggior tutela. Perché?

Intanto c’è maretta tra le aziende fornitrici di energia elettrica e di gas, nel mirino delle authority per aver disdetto i contratti unilateralmente, in modo da riconsiderare i prezzi al rialzo, pratica vietata dal decreto Aiuti bis. Il Garante della concorrenza ha segnalato all’ARERA (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) un buon numero di casi e sono partiti i procedimenti istruttori.

Al TTF, l’indice di Borsa del gas naturale di Amsterdam a cui si fa riferimento per i prezzi, il valore del gas è sceso nei giorni scorsi fino sotto i 100 euro a megawattora, in deciso calo rispetto ai picchi da 340 euro registrati in agosto.  Grazie all’autunno caldo, alle ampie scorte dei Paesi e alle decisioni pur tardive della Ue (si vedano i servizi a pagina 8) il costo del gas naturale sta rientrando. Resta da vedere quanto durerà la tregua, tra ripresa della domanda ai primi freddi e la prossima recessione che comprimerà i consumi dell’industria.

Allora perché i consumatori rischiano di trovare ancora aumenti sulle bollette di novembre?

Per l’energia elettrica e il gas i contratti e i prezzi sono regolati dall’ARERA e funzionano in maniera un po’ diversa. «Per la vendita del gas naturale esiste il regime di tutela gas e per l’energia elettrica i contratti di maggior tutela – spiega Giulio Bettanini, consulente energetico.

La “tutela” garantisce contratti in cui il prezzo è definito trimestralmente dall’ARERA. Per l’energia elettrica i prezzi vengono aggiornati ex ante: l’ultima volta a settembre per il trimestre successivo, ottobre-novembre-dicembre.

Per il gas, invece, l’ARERA ha cambiato la modalità, visto che i prezzi a un certo punto sono diventati incontrollabili: ora si determina il prezzo a consuntivo, e mese per mese. A novembre arriveranno le bollette relative al mese di ottobre, dove il prezzo del gas sarà la media di ottobre.  Per questo motivo troveremo in bolletta un prezzo del gas più alto di quello corrente, essendo quello di ottobre più elevato».

I contratti di mercato libero, invece, riguardano la possibilità per il cliente di scegliere il venditore che tiene il prezzo più basso, in regime di concorrenza e, da parte dei venditori esisteva, fino a poco tempo fa, la possibilità di variare i prezzi contrattualizzati con i clienti.  Unilateralmente. Ma il decreto Aiuti-bis del 9/8/2022 ha sospeso fino al 30 aprile 2023 ogni eventuale clausola contrattuale di quel tipo.

L’AGCM ha avviato le istruttorie nei confronti di Iren, Dolomiti, Iberdrola e E.On, per presunte modifiche unilaterali illegittime e richiesto informazioni ad altri 25 tra i principali operatori del Paese. In particolare, a Iberdrola ed E.On viene contestata la comunicazione con cui le società hanno presentato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per «eccessiva onerosità sopravvenuta», in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni significativamente peggiori. Dolomiti, invece, sostiene di avere inviato le comunicazioni prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti-bis. Quanto a Iren, viene contestata la comunicazione della scadenza unilaterale e la proposta di condizioni peggiorative.

Per Iberdrola e Dolomiti risulterebbe inoltre anche l’ingannevolezza delle comunicazioni che hanno fatto credere al cliente di non poter più erogare l’energia ai prezzi precedenti, a causa del rialzo del gas, quando sui messaggi promozionali si parlava espressamente di energia elettrica totalmente proveniente da fonti rinnovabili.

«Caso per caso si andrà a vedere e si entrerà nel merito – precisa però Bettanini – e se è il caso verrà trovata una soluzione ad hoc. Ma al momento non è detto che ci sia qualcosa di sbagliato». Ora le aziende dovranno fornire spiegazioni, poi l’Autorità valuterà se ci saranno i termini per adottare eventuali provvedimenti cautelari.

Per vedere l’abbassamento delle bollette dovremo attendere ancora un po’. «I prezzi dipendono anche dallo stoccaggio – specifica Bettanini – che in Italia è pari a circa 17miliardi di metri cubi (82% della capacità) ma il fabbisogno è di 48 miliardi: terminate le scorte si ritorna al tema della domanda e offerta del mercato». «Si va verso il razionamento energetico, lo sanno tutti – dichiara Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia – In Italia, ma anche in Europa, dovremmo fare più sistema per l’estrazione del gas e per produrre energia. Vedere di importare il Gnl dal Texas è assurdo, bisognerebbe chiedere all’Olanda e alla Norvegia di venderci il gas a un prezzo più basso e riconsiderare la Libia che è piena di gas».