Innovazione

Gli italiani e la musica online: campioni di streaming… gratuito

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di Barbara Millucci

In media gli italiani ascoltano 20 ore di musica in più rispetto alle 18 ore del 2021. Gli appassionati si sintonizzano sui brani molto più che in passato e la metà di loro lo fa scegliendo il formato audio streaming in abbonamento.

È quanto emerge da una ricerca di IFPI, l’organizzazione che rappresenta l’industria discografica in tutto il mondo, che ha pubblicato Engaging with Music 2022, il più grande global report sulle modalità di consumo e interazione con la musica attraverso oltre 44mila intervistati nei principali 22 mercati del mondo.

In media, le persone in tutto il mondo utilizzano più di sei metodi diversi per interagire con la musica, che vanno dallo streaming video alla radio, dalla televisione alle colonne sonore, dai giochi alla creazione di video brevi.

L’Italia è però fanalino di coda in Europa quando si tratta di pagare per ascoltare musica on line. Solo il 39% degli italiani ascolta musica via servizi di audio streaming a pagamento. E solo il 9% ha acquistato vinili nell’ultimo mese. Il 44% dei gamers ha visto un concerto virtuale negli ultimi tre mesi, il 18% di giovani (16-24 anni) dichiara di aver visto un concerto virtuale su app di gaming, mentre il 28% ha guardato musica in live streaming nell’ultimo mese.

A livello mondiale, i giovani sono i più disposti a pagare per sottoscrivere un abbonamento di musica in streaming e il 56% sono svedesi, la patria di Spotify.

La musica gioca inoltre un ruolo fondamentale per la salute mentale per il 69% degli intervistati e il 68% afferma che è importante quando ci si allena. Le persone ascoltano una vasta gamma di generi musicali: oltre a musica mainstream come hip-hop, rock e pop, almeno un intervistato ha identificato più di 500 generi diversi – tra cui sertanejo, samba, disco-polo e dangdut.