I calcoli di Scholz dietro quei dubbi sui carri armati a Kiev
Il cancelliere da una parte vuole tenere aperto un canale di dialogo con Mosca, dall’altra vuole mediare tra gli schieramenti in Europa.
L’Europa torna a dividersi sull’invio di carri armati tedeschi all’Ucraina. Lo fa secondo le linee ormai tradizionali del dissenso che vedono i Paesi dell’Est e del Nord, assieme agli Stati Uniti, premere per una massiccia fornitura di mezzi corazzati chiesta da Kiev per fronteggiare l’attesa offensiva di primavera dell’esercito russo. Altri sono invece più attendisti, temendo che questa scelta rappresenti un’escalation senza ritorno se non addirittura un allargamento del conflitto: un timore, va detto, ampiamente alimentato dalla retorica russa.
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