La Settimana Internazionale

La Cina glissa sui dati sul PIL, prima viene Xi Jinping

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di Attilio Geroni

Il PIL  cinese può aspettare. Nel senso che la pubblicazione del dato sulla crescita economica del terzo trimestre è stata rinviata a data da destinarsi. Doveva essere martedì 18, ma niente, l’ufficio centrale di statistica ha comunicato che arriverà prossimamente.

Molti analisti l’hanno definito un fatto piuttosto straordinario notando come il rinvio sia in contemporanea con lo svolgimento del 20° Congresso del Partito comunista cinese che dovrebbe culminare con l’incoronazione per la terza volta del suo attuale leader, Xi Jinping.

Previsioni sul PIL cinese

In genere si pensa che il dato non sarà particolarmente buono, a causa soprattutto della politica di zero Covid adottata dalle autorità cinesi e ribadita con forza da Xi in apertura di Congresso, e che lo slittamento è dovuto alla volontà di non guastare la grande celebrazione.

Già Pechino aveva avvertito nei mesi scorsi che probabilmente non sarà raggiunto quest’anno il target previsto di crescita (5,5%). Lo slittamento dei dati senza motivazione e l’inasprimento delle misure di controllo sull’economia per arginare lo scoppio della bolla nel settore immobiliare rafforzano inoltre l’ipotesi che la Cina non sorpasserà così presto, come preventivato, il PIL degli Stati Uniti.

Già nei mesi scorsi molti economisti e alcune banche d’investimento hanno messo in dubbio che ciò potrà avvenire entro la fine del decennio citando anche una dinamica demografica particolarmente sfavorevole.

Il sorpasso dell’America da parte di Pechino in campo economico non è solo una gara di statistica, ma un obiettivo politico delle autorità cinesi. Spostare (troppo) in avanti questo appuntamento avrebbe un effetto negativo sulla sua immagine internazionale.