La Settimana Internazionale

Pil, il sorpasso cinese agli Usa può attendere (se mai ci sarà)

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Il sorpasso dovrà aspettare, e non è detto che ci sarà. Parliamo del sor passo del Pil cinese su quello americano, che fino a poco tempo fa era atteso da economisti e think tank entro la fine del decennio, forse nel 2028. A consigliare maggior cautela ci sono gli sviluppi recenti della congiuntura cinese. Da un lato il forte rallentamento indotto dalla politica di “zero Covid” perseguita dal regime di Pechino che ha portato alla chiusura di centri nevralgici della produzione mondiale; dall’altro l’intervento delle stesse autorità per frenare la speculazione nel settore immobiliare.

Tali elementi e considerazioni sulle prospettive future (un intervento sempre più marcato dello Stato nell’economia, uno sviluppo demografico sfavorevole) hanno portata ad esempio il britannico Centre for Economic an Business Research a stimare un conseguimento dell’obiettivo con almeno due anni di ritardo, nel 2030. Che si sposta ancora più in là, nel 2033, secondo le stime del Japan Center for Economic Research. Per la Cina non è solo una questione numerica: avere un’economia più grande di quella americana rappresenta il conseguimento di un obiettivo di prestigio politico.

Ma c’è chi si spinge più in là, come l’ex-segretario al Tesoro Lawrence Summers, secondo il quale ciò potrebbe non avvenire. L’economista ritiene che la presenza sempre più pervasiva delle autorità statali nella gestione dell’economia e della finanza porterà a un sensibile rallentamento della crescita economica e ricorda al Wall Street Journal come sono andate a finire “le ridicole previsioni” di molti anni fa del sorpasso della Russia e del Giappone nei confronti degli Stati Uniti. Misurato in dollari, il Pil cinese nel 2021 è stato pari al 77% di quello americano rispetto al 13% del 2001.