La Settimana Politica

Fisco e bollette: antipasto nel menu della prossima Manovra

Scritto il

di Pasquale Napolitano

Nel mese di febbraio inizierà lo slalom del governo Meloni tra Palazzo Chigi e via XX settembre per centrare tre obiettivi: la riforma del Fisco, il rifinanziamento delle misure (in scadenza a fine marzo) contro il caro energia e il taglio del cuneo fiscale. Sarà un antipasto della prossima manovra, quella che dovrebbe segnare l’inizio vero e concreto della stagione meloniana.

Per ora, dalle indiscrezioni che trapelano dal governo, non c’è alcuna intenzione di ricorrere a uno scostamento di bilancio. Non c’è la certezza. Perché nel fronte della maggioranza, soprattutto la componente leghista vicina al vicepremier Matteo Salvini, non si esclude questa opzione.

A febbraio sul tavolo del governo approdano tre dossier economici fondamentali. Il primo: il rifinanziamento delle misure contro il caro bollette. Il premier Giorgia Meloni sperava sarebbero bastati i 21 miliardi stanziati in legge di bilancio. E che magari in primavera avrebbe recuperato qualche miliardo di euro per potenziare di un altro punto il taglio del cuneo fiscale. Quest’ultima è una battaglia madre per FdI. L’orizzonte – ha detto Meloni nella conferenza stampa di fine anno – è di arrivare a un taglio di cinque punti percentuali al termine della legislatura.

Però dal Mef di via XX settembre il ministro Giancarlo Giorgetti ha già stroncato le speranze meloniane: «Prima del primo di aprile il governo in qualche modo interverrà per prorogare le misure di mitigazione dei prezzi per famiglie e imprese, probabilmente in una forma diversa rispetto a quella che è stata finora, che era figlia dell’emergenza».

Con i 21 miliardi su 35 della legge di Bilancio sono state finanziate misure come il taglio degli oneri di sistema, Iva al 5%, crediti di imposta per le imprese e bonus sociali. La durate delle misure ha una scadenza al 31 marzo. C’è però un fattore che potrebbe correre in soccorso dell’esecutivo: la discesa del prezzo del gas.

Giorgetti è fiducioso ma teme le oscillazioni del mercato. Le bollette dovrebbero avere un calo del 40% nel 2023. Il prezzo del gas alla borsa di Amsterdam si aggira sotto i 55 euro per Mega-wattora. Considerato che l’Autorità per l’energia aveva fissato le bollette del gas di dicembre sulla base di un TTF medio di 117 euro, siamo in presenza di un dimezzamento.

Secondo Nomisma ciò dovrebbe portare ad un abbassamento per gennaio di almeno il 33%. Il costo della materia prima è crollato e anche le tariffe per il mercato tutelato subiranno un forte ridimensionamento. Per ogni metro cubo consumato, dovremmo passare da 1,50 a 1 euro. Considerati i consumi medi per famiglia di 1.400 metri cubi all’anno, il risparmio previsto è di 712 euro in dodici mesi, quasi 60 euro al mese. Segnali incoraggianti. Ma non al punto di scartare il ricorso a nuove misure.

Quindi l’ulteriore taglio del cuneo è da prevedere dal 2024. Discorso che sarà inserito nella prossima legge di bilancio.

A febbraio però si inizierà a mettere a punto la riforma del Fisco con la rimodulazione delle aliquote Irpef. Sarà una legge delega a cui sta lavorando il viceministro Maurizio Leo.

Una riforma che si articolerà in quattro parti: la prima riguarderà i principi generali; la seconda la revisione delle imposte; la terza riguarderà i procedimenti, dall’accertamento alla riscossione e al contenzioso; e, infine, la quarta parte riguarderà i Testi unici.