Tratto dall'edizione numero 3 del 23/09/2022

Il prossimo governo dovrà fare i conti con l’Europa. Volente o nolente, sarà Bruxelles a dettare l’agenda all’esecutivo, almeno su tre punti: diritti, energia ed economia. Che sia il governo Meloni o Letta. Che resti Mario Draghi a Palazzo Chigi. Che vincano sovranisti o europeisti, cambierà poco. Quasi nulla. La rotta all’Italia sarà indicata da Bruxelles e Francoforte. La sfida europea nei prossimi cinque anni si giocherà su tre terreni. Il primo campo di battaglia sarà quello energetico, il vero banco di prova per l’esecutivo. Sarà, come ovvio che sia, una gara da giocare a Bruxelles. L’Italia è tra i Paesi che chiedono di fissare un tetto europeo al prezzo del gas. Decisione irrinunciabile, per il sistema produttivo italiano, strozzato nella morsa dei rincari. Eppure, l’Europa a oggi è timida sul punto. Non compie il passo decisivo. Non si lancia nell’allungo. Paura? No.