Tratto dall'edizione numero 26 del 03/03/2023

«Se otto ore vi sembran poche…» era un canto delle origini del movimento operaio. Nato nel 1906 quando il deputato di Vercelli Modesto Cugnolio, noto come “avvocato dei contadini”, presentò alle Camere il progetto di legge per ridurre a 8 ore la giornata lavorativa delle mondine, che era di 12. Storico fu l’accordo siglato dalla Fiom nel 1919 sulle 48 ore settimanali. Più avanti nel tempo, con il contratto firmato nei primi giorni del gennaio 1970, i metalmeccanici italiani conquistarono il “sabato libero”, cioè la settimana di 40 ore, che diventò successivamente regola generale. Verso la fine del secolo scorso è apparsa anche la cometa delle 35 ore, rapidamente scomparsa a fronte dei mutamenti dell’organizzazione del lavoro e della struttura d’impresa: nel primo caso con l’irruzione della flessibilità; nel secondo con le esternalizzazioni e le delocalizzazioni produttive spinte da una globalizzazione senza regole.