Tratto dall'edizione numero 12 del 25/11/2022

Manovra leggera, attenta a sociale e lavoro

di Giuseppe Pizzonia

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La legge di bilancio si deve valutare sulla coerenza: mancano provvedimenti strutturali ma si intravedono i primi segni della visione politica della maggioranza.

Per la creazione, l’Onnipotente ha impiegato sette giorni. Neanche il migliore dei governi possibili, nelle condizioni date, riuscirebbe ad agire in profondità con la prima legge di bilancio, a solo un mese dal giuramento. Non stupisce quindi che la manovra 2023, pari a 35 miliardi, appaia, per così dire, “leggera”, poco incisiva, “prudente” soprattutto, essendo proprio questa la parola chiave caratterizzante. Le risorse sono limitate e il maggior deficit è stato fermato a 21 miliardi (tutti per fronteggiare il caro energia, da rifinanziare in corso d’anno). Non è dunque sulla dimensione che va giudicata la manovra (solo 14 miliardi per le misure diverse da quelle energetiche), piuttosto sulla sua corrispondenza alle promesse della campagna elettorale e più in generale sulla coerenza rispetto ad una diversa visione del Paese.