Niente regali ai mafiosi, ma per Cospito è esagerato
L’anarchico è un delinquente, non un martire: il carcere duro cui è sottoposto è per il reato di strage, per una bomba che non ha ferito nessuno. Nessuna convergenza con la mafia, solo una casuale coincidenza dell’interesse da perseguire: l’abolizione del regime carcerario più duro.
Alfredo Cospito, l’uomo divenuto più famoso d’Italia, è stato condannato per fatti assai gravi, tra cui aver gambizzato un dirigente industriale, e il regime del 41 bis a cui è sottoposto in carcere è per strage, per aver attentato alla sicurezza dello Stato avendo messo una bomba di notte davanti ad una caserma dei carabinieri, non ferendo e uccidendo nessuno. Delitto per il quale è previsto l’ergastolo ostativo. Cospito è, quindi, un delinquente e non un martire.
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