Le opinioni

Qatargate, punta di un sistema criminale diffuso

Scritto il

di Luigi De Magistris
(Politico e scrittore)

Il Qatargate non è un caso di presunta corruzione di mele marce. Ma la punta di un iceberg di un sistema criminale che delinea un frutteto contaminato disteso e non singoli casi deplorevoli. Sulle responsabilità penali deciderà la magistratura, ma in claris non fit interpretatio e la condanna etica e politica è senza appello. In Italia siamo in pochissimi nella prima linea delle istituzioni e della politica a porre da sempre la questione morale come elemento cardine per il necessario cambiamento del nostro Paese. Il mio non è frutto solo di un pensiero culturale, istituzionale e politico, ma è la testimonianza e l’esperienza di quello che ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie lavorando per oltre trent’anni nella prima linea del contrasto al sistema corruttivo e mafioso.

Un sistema criminale che travolge la vita di ogni persona, in ogni metro quadro del nostro Paese. Che riguarda tutti: perché inquina la democrazia, distorce gli indirizzi politici ed amministrativi, corrompe chi decide sulla vita e sulla libertà delle persone, sporca acqua, terra e cielo, modifica territori e paesaggi, altera la libera e plurale concorrenza nel lavoro e nell’impresa, produce indifferenza e rassegnazione che sono antitesi della partecipazione. La corruzione e le mafie sono veleno costante e letale per la nostra democrazia. Per il sistema criminale, il cui collante non di rado sono le logge occulte massoniche deviate, ognuno può e deve avere un prezzo per poter essere comprato, ricattato, condizionato, tenuto per sempre al guinzaglio in modo da non essere una persona libera. Quando da giovane ventiseienne pubblico ministero arrivai con il mio bagaglio di ideali, passione e competenze in Calabria, la terra dove è nata l’organizzazione mafiosa più potente d’Europa, mi disse un colletto bianco emissario del Sistema: «Dottò, lei a chi appartiene?».

Nel Qatargate si può mai ipotizzare che un Paese decida di corrompere l’indirizzo politico della principale istituzione democratica europea mettendo a libro paga solo 4/5 persone? Si può mai pensare che nessuno avesse visto e sentito nulla? Se possiedi con tanta disinvoltura milioni di euro a portata di mano vuol dire che il livello di impunità è molto alto.

Come fa la Presidente del Parlamento Europeo Metsola a parlare di UE sotto attacco di Paesi stranieri? Semmai sono dei giudaparlamentari e funzionari europei a tradire e attentare alla nostra democrazia. Il sistema criminale in Italia e a Bruxelles è assai disteso. Quando mi strapparono due indagini da Pm dove avevamo individuato un sistema criminale che aveva messo le mani su circa venti miliardi di euro pubblici, un Pnrr di oggi, le coperture e la cupola arrivavano ai massimi livelli fino al Parlamento Europeo.

Ma il sistema dopo la scossa si chiude a riccio, utilizzando tutta la potente ragnatela trasversale interna alla politica e alle istituzioni, per travolgere chi osa contrastare il sistema criminale con tutte le sue propaggini. Questo cancro istituzionale, oltre che morale, devasta le persone oneste, i lavoratori perbene, gli imprenditori corretti, le donne e gli uomini liberi e coraggiosi che operano nelle istituzioni. Ma negli ultimi anni ha infettato pure la reazione delle persone che appaiono più assuefatte, rassegnate, impotenti. Tocca ad ognuno fare la propria parte e solo unendo persone oneste, competenti, libere, autonome, coraggiose e appassionate, il sistema può vacillare perché si colpisce il nucleo del suo pensiero: debolezza dei diritti, sudditanza e rassegnazione. Per farlo bisogna stare fuori dal sistema che inquina tutto: istituzioni, politica, economia, lavoro, vita.