Le opinioni

Riveduta e corretta, la Manovra si salva ma i nodi restano

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 di Giuseppe Pizzonia
(Docente di diritto tributario)

Superato in modo (quasi) indolore l’esame della Commissione Europea, la manovra di bilancio per il 2023 è ora in Parlamento per un esame velocissimo, entro la fine dell’anno, così da evitare l’esercizio provvisorio. Tantissime proposte di emendamento, per le istanze più disparate; ma le risorse scarseggiano e non c’è tempo per defatiganti schermaglie parlamentari. Un gran lavoro di scrematura è stato fatto in Commissione bilancio, con gli emendamenti “segnalati”. Ma alla fine il Governo ha portato in approvazione un pacchetto di modifiche mirate, frutto di compromesso tra le forze della maggioranza. La legge di bilancio è salva, ma non è facile scorgere una linea ben definita.

Alcuni provvedimenti saranno mantenuti. Come le misure sul caro bollette, che assorbono gran parte delle risorse disponibili (misure probabilmente da rinnovare nei prossimi mesi, ma occorreranno altre risorse); poi la flat tax allargata (a 85mila euro) e quella incrementale (per chi dichiara di più, fino a 40mila euro).

Salve la pace fiscale estesa (dai verbali, al contenzioso) e la rottamazione delle cartelle esattoriali, ma con qualche limitazione. Alla riduzione dell’Iva su alcuni beni di largo consumo, si aggiunge ora un bonus del 50% (da recuperare in dieci anni) per gli acquisti di immobili in classe energetica A e B. Rimane la riapertura della rivalutazione di partecipazioni e terreni e l’affrancamento delle riserve di utili. Viene potenziata la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori a più basso reddito, ora con beneficio anche per i datori di lavoro.

Dopo defatiganti ed eccessive discussioni salta, su impulso della Commissione europea, la soglia di accettazione obbligatoria del POS; sarà sostituita da misure sulle commissioni bancarie. Rimane elevato a 5000 euro il limite ai pagamenti in contanti. Saranno aumentate le pensioni minime per gli over 75, viene rivista ed estesa la rivalutazione automatica delle pensioni con graduazione a scalare; potenziata la decontribuzione per i nuovi assunti under 35.

Interessante il pacchetto famiglia (congedo parentale e assegno unico potenziati). Ulteriore stretta sul reddito di cittadinanza (solo sette mesi nel 2023 per gli abili al lavoro), mentre una mini proroga riapre il superbonus, e i debiti fiscali delle società sportive vengono rateizzati in cinque anni.

Novità sul fronte caldo degli extraprofitti energetici. La norma pasticciata introdotta nei mesi scorsi viene modificata nel tentativo di evitare probabili censure di costituzionalità, ma è da vedere se la debolezza costituzionale del provvedimento sarà davvero superata. Una ulteriore tassa sugli extraprofitti energetici, basata su criteri diversi e più razionali (in linea con le indicazioni europee), sarà applicata anche nel 2023.  È piuttosto difficile comprendere come possano convivere due diversi tributi sugli extraprofitti, a carico degli stessi soggetti e determinati con criteri radicalmente differenti. Su razionalità e ragionevolezza hanno prevalso le esigenze di cassa.

In conclusione, sarebbe stato probabilmente difficile fare di meglio e di più con la legge di bilancio, nelle condizioni date. Superata la fase di rodaggio, il Governo avrà tempo e modo per mostrare una linea politica più definita. A patto di trovare maggiore coesione e risorse, mentre la situazione generale è assai critica, la tenuta sociale è a rischio, e incombono gli impegni del PNRR e le onerose garanzie eredità del periodo pandemico.