Sbagliata l’idea dei giovani sul lavoro: non deve divertire
La generazione Z, ragazzi al massimo di 26 anni, sta cambiando il modo in cui si sceglie un’occupazione, con l’illusione del diritto alla felicità professionale. Dimenticando il vero motivo per cui scegliamo una certa attività: guadagnare (faticosamente) i soldi per una vita serena fuori
Per quale motivo scegliamo il lavoro che scegliamo? Senso del dovere, bisogno economico, conseguenze delle scelte scolastiche? Forse no. E non è detto che sia un bene.
Il Settimanale è il giornale economico politico di PMI.it dalla parte delle imprese. Lo trovi in edicola e online. Per continuare la lettura di questo articolo abbonati subito. Se sei già abbonato, esegui il login.
Se vuoi continuare a ricevere gli aggiornamenti gratuiti de Il Settimanale inserisci la mail nel box qui sotto
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni
relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi
dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Se è la prima volta che ti registri ai nostri
servizi, conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta
elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni
relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi
dell'informativa sulla privacy.