Economia della Conoscenza

Enologia sartoriale: Quagliano, Capofoco e Starza

Scritto il

di Riccardo Lagorio

Azienda Agricola Serena Giordanino – Quagliano

C’è una sorpresa per i dolci e i formaggi dal gusto deciso che si porteranno sulle tavole di Natale! Si chiama Quagliano. Non si tratta di una novità: lo coltivano da secoli sulle colline tra Costigliole Saluzzo e Busca, nel Piemonte occidentale. Ormai raro, dà vino di colore rubino delicato, quasi adamantino. La violaciocca fende le complessità olfattive di fragola e marasca mentre il sorso affabile e gioviale declina verso la confettura di mora.

Oggi molti produttori di vino si abbeverano di comunicazione e i loro verbi preferiti sono apparire e millantare. Non scrivo novità. Serena Giordanino, no. La sua cascina e il suo lavoro di campagna ne sono l’antitesi.

Così mi piace tornare a nutrirmi del suo Quagliano Colline Saluzzesi DOC, sotto il porticato, una sera di tardo autunno, in attesa del Natale. In silenzio, nell’assoluta contemplazione delle parole del patriarca Aurelio, mani sinceramente contadine: un’originalità che riporta il vino a quote più normali.

✉  Paradisotto, 3 – Costigliole Saluzzo (CN)

☎ 3381229877

Madrevite – Capofoco

In Umbria tra il 1951 e il 1971 il settore primario perde tre quarti dei suoi occupati. Scompaiono 7.000 posti di lavoro all’anno, trascinando il dato complessivo sulla soglia delle 55mila unità. Nicola Chiucchiurlotto ha solo sentito raccontare quella diaspora: il nonno mezzadro aveva riscattato la terra nel dopoguerra e posto le condizioni per la nascita di Madrevite. Una scommessa fatta di legumi, cereali e vite che oggi trova nei vitigni autoctoni lo specchio di un’identità contadina.

Tra i laghi di Chiusi e Trasimeno le 3500 bottiglie di Montepulciano Capofoco annata 2015 sono vestite delle linee nette e verticali che ricordano il Novecento degli artisti sovietici e la riscossa del proletariato agricolo. Riflessi violacei su un’armatura granata, esala fini profumi di marasca sotto spirito seguiti da un gusto caldo e tannini armoniosi. Adatto a carni di selvaggina da pelo, non disdegna i pici all’aglione e la porchetta all’umbra.

✉  Via Cimbano, 36 – Castiglione del Lago (PG)

☎ 3470046160

Azienda Agricola Lubrano Lavadera – Starza

Se frugo con delicatezza nei miei ricordi, qualcosa simile al paradiso si trova in un posto sulla terra chiamato Procida. È un’isola con le braccia tese verso la costa, gli occhi fissi al mare che talvolta brontola, facendo sentire il suo alito impregnato di salsedine nei giorni di cattivo umore. Un tempo isola di naviganti e contadini, da metà Novecento i procidani hanno trovato impiego nel turismo.

La famiglia di Biagio Lubrano Lavadera è andata controcorrente, prendendosi cura con ostinazione della terra: per giganti limoni innanzitutto, da consumare in insalata. Dopo il recupero di uve di varietà procidane, tra cui il Levante, a bacca bianca, si è levato dalle onde Starza, la terra degli orti e dei giardini. Una bottiglia leggiadra come Venere, odorosa di camomilla e agrumi. Al primo sorso si percepisce il brivido salato di Terra Murata e della spiaggia di Chiaolella, più avanti in souplesse l’approdo di Marina Grande. Dove l’arrivo è amabile e garbato.

✉  Via Regina Elena, 20 – Procida (NA)

☎ 0818101348