Economia della Conoscenza

Greggi senza frontiere

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di Riccardo Lagorio

Il termine transumanza ha il sapore di altri tempi. Evoca mondi e tempi lontanissimi, di genti e animali in viaggio per giorni alla ricerca di pascoli, di rade, di alpeggi in grado di assicurare la sopravvivenza. Buona parte dello scambio di culture è avvenuto nei secoli per mezzo delle transumanze: la civiltà è nata con la pastorizia e la transumanza è stato il modello di allevamento prevalente almeno sino a metà Ottocento. La lenta marcia degli ovini fu il punto di partenza della finanza attuale e culla della cultura commerciale. Basta ricordare che la nascita del Monte dei Paschi di Siena nel 1472 fu il primo considerevole effetto delle ingenti risorse economiche che affluivano nelle casse dello Stato senese a seguito dell’emanazione dello Statuto della Dogana dei Paschi Maremmani.

Oggi che tutto questo sembra appartenere (almeno da noi) al passato, fa clamore sapere che vi sono ancora greggi di oltre 2500 capi che ogni anno superano frontiere e ghiacciai alla ricerca di ricche pasture. Accade in Val Senales, una delle vallate altoatesine dove le tradizioni sono più radicate. La seconda domenica di giugno i proprietari di pecore e capre della Val Venosta e di Senales, una trentina, raggruppano gli animali al lago di Vernago dopo averli marcati con colori o lettere per renderli riconoscibili. Da qui si parte alla volta della valle di Vent (25 chilometri) con una pausa al rifugio Bella Vista a 2.845 metri, a pochi passi dal confine tra Italia e Austria. «L’usanza vuole che i pastori consumino una zuppa d’orzo prima di ripartire», confida il gestore Paul Grüner. Al corteo partecipano i capofamiglia che hanno conferito le pecore a Markus Gurschler, che le governa durante i mesi estivi. «È lì tra i ghiacciai, dove uno crede che non ci sia più nulla, che talvolta il prato si tinge di blu perché spuntano fiori a non finire. E le pecore brucano solo il meglio», spiega. La transumanza ha come protagonista la pecora della Val Senales, razza da carne e da lana. Sabato 10 e domenica 11 settembre i pastori e le greggi compiranno il tradizionale viaggio in senso opposto con festa finale e arrivo, rispettivamente, a Vernago e a Maso Corto. Chi decide di partecipare a questa festa di benvenuto può assistere a spettacoli di musica tradizionale e apprezzare le specialità locali (sono stati organizzati autobus in partenza la mattina da Naturno e Madonna di Senales con ritorno il pomeriggio. Si ha, invece, tempo fino al 25 settembre per provare i piatti di carne di agnello nei ristoranti della valle e acquistare i potsch, le pantofole di feltro realizzate con la lana delle pecore della Val Senales, negli alberghi. Nel dicembre 2019 la tradizione della transumanza è stata inserita nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e per la Val Senales, dove da sempre i pastori la praticano, s’è rivelata un’importante affermazione. Chi decide di partecipare a questa festa di benvenuto e allungare di qualche giorno la permanenza in Val Senales, può prendere l’occasione per visitare il Museo interattivo dell’Archeopark, dove è stato riprodotto l’ambiente di Ötzi, la mummia del ghiaccio rinvenuta nel 1991 sul vicino Giogo di Tisa.

 

Suggerimenti

Dormire
Goldene Rose A Certosa, il villaggio del silenzio, per 400 anni cenobio di frati certosini, un hotel di grande raffinatezza e cortesia. Chi ama la privacy totale prenota la camera 108, dotata di sauna interna. Certosa, 29 – Senales (BZ)
Oberniederhof Tre appartamenti nell’antico maso arredati con moderne strumentazioni. Unser Frau, 34 – Senales (BZ)

Mangiare
Oberraindlhof
I piatti da provare: pasta della Val Senales con ragù d’agnello, agnello arrosto, fegato e rognone d’agnello. Raindl, 49 -Senales (BZ)
Adler Nest Irresistibile la shakshuka di agnello (cotto lentamente con pomodoro, peperoni, spezie e uova). Da provare anche il carpaccio d’agnello con salsa verde alla menta e pecorino.Unser Frau, 26 – Senales (BZ)

Informazioni
Ufficio Turistico Val Senales