Economia della Conoscenza

Vienna tra il Liberty e il contemporaneo

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di Elena Luraghi

Il momento giusto (o meglio, l’anno) sarà il 2023, quando la capitale austriaca festeggerà i 150 anni dalla Esposizione Universale che la trasformò in una città moderna cosmopolita, sotto gli occhi del mondo.

E lo farà con un calendario di mostre di grande respiro:

  • quella al parco del Prater in primavera, per ricordare la leggendaria Rotunde che ai tempi era la cupola più grande del mondo;
  • quelle al Mak-Museo di Arti Applicate a giugno, una sull’orientalismo e la seconda sulla mitica cristalleria J. & L. Lobmeyr, che nel 2023 festeggia i primi due secoli di attività.

Ci saranno anche Strauss e i giardini giapponesi, un evento sulle “donne al lavoro”, tema quanto mai attuale, e la riapertura dopo una lunga ristrutturazione del Wien Museum in Karlsplatz.

Intanto, nell’attesa di quest’anno magico, si possono visitare i palazzi imperiali – dall’Hofburg, residenza degli Asburgo dal 1283 al 1918, ai castelli di Schönbrum e  Belvedere – e le architetture della Secessione Viennese.

Ma si può anche fare un’immersione di cultura nei circa 100 musei storici, ai quali di recente si è affiancata una bella novità: la Heidi Horten Collection, l’elegante spazio espositivo di 1500 metri quadrati voluto dalla mecenate Heidi Goëss-Horten, tra le poche fondatrici donna di musei al mondo. È mancata da poco, ma ha lasciato in eredità alla città la sua straordinaria raccolta di opere, dal Modernismo classico al contemporaneo, passando da Gustav Klimt a Egon Schiele, da Pablo Picasso a Marc Chagall e Gerhard Richter.

Per gli appassionati del genere, in Franzensgasse lo scorso ottobre ha aperto al pubblico l’abitazione di Margarete Schütte-Lihotzky, maestra dell’architettura europea, inventrice della cucina componibile e prima donna austriaca a vantare il titolo di “architetta”. Ma in quanto ad architettura, la parte del leone la fa il campus universitario accanto al già citato Prater, con gli edifici costruiti in 41 mesi (e costati 492 milioni di euro) che rappresentano il primo, coraggioso passo compiuto anni fa dalla capitale asburgica verso un presente all’insegna della modernità più assoluta.

Per realizzarli, non a caso, erano stati chiamati a raccolta progettisti illustri, dagli spagnoli Carme Pinós e NO.MAD al CRABstudio di Londra, dal giapponese Hitoshi Abe a Zaha Hadid, che qui ha progettato il Library and Learning Centre. Una biblioteca avveniristica, fra le più belle d’Europa, realizzata secondo i dettami del Green Building (impianti e involucri esternisono stati progettati per avere una autosufficienza energetica. L’intera area edificata occupa una superficie di 35mila metri quadrati. Si visita con l’Architekturzentrum Wien, scrivendo a morandini@azw.at.

Dormire e mangiare

Altstadt Vienna

Boutique hotel della catena Small Luxury Hotels: 62 camere e suite, tutte diverse, interpretate da architetti di grido come Matteo Thun, Lena Hoschek, Tobias Moretti, Adolf Krischanitz.

✉  Kirchengasse 41

☎+43 1 5226666

altstadt.at

Palais Hansen Kempinski Vienna
Charme e design fra le mura storiche di questo hotel, che vanta anche una bella Spa e il ristorante stellato Edvard.

✉  Schottenring 24,

☎ +43 1 2361000

kempinski.com/en/palais-hansen

Palmenhaus

Nomen Omen: è un caffè-brasserie all’interno di una serra, cucina viennese e internazionale, ai piedi dell’Albertina.

✉ Burggarten 1

☎ +43 1 5331033

Konstantin Filippou
Indirizzo da due stelle Michelin del cuoco-patron (greco e austriaco) che dà il nome al ristorante: i suoi menu sono una vera esperienza.

✉ Dominikanerbastei 17

☎ +43 1 5122229

konstantinfilippou.com/restaurant

Info: wien.info/it