Nel Mondo delle Pmi

Il rilevatore di neutroni che scova le perdite d’acqua

Scritto il
di Riccardo Sandre
Dalla ricerca sui neutroni cosmici ai mercati internazionali dell’agricoltura di precisione, del controllo delle risorse idriche depositate sul terreno come ghiaccio o come umidità sotterranea, della ricerca delle perdite negli acquedotti. È questa la storia di Luca Stevanato, ricercatore del dipartimento di Fisica dell’Università di Padova poco più che trentacinquenne e di alcuni suoi colleghi ed amici.Un piccolo gruppo di scienziati che ha messo a punto, a fini sperimentali, un nuovissimo rilevatore di neutroni che si affida a materiali molto meno pericolosi dei gas di scarto della fissione nucleare presenti a tutt’oggi nei rilevatori usati per garantire la sicurezza nucleare nelle infrastrutture sensibili in tutto il mondo. Luca Stevanato propone al gruppo di usare questo nuovissimo strumento, oltre tutto molto più economico di quelli fino ad allora in commercio, per individuare l’interazione dei neutroni cosmici con le molecole d’acqua presenti nel suolo.Un uso civile per un filone di ricerca fino a quel momento ritenuto sensibile per la sicurezza delle nazioni. Il piccolo gruppo di amici approfondisce l’idea e ne comprende le potenzialità economiche. Nasce così nel 2018, Finapp (acronimo di Fisica nucleare applicata), spin off dell’Università di Padova. L’idea d’impresa vince alcuni premi prestigiosi mentre il rilevatore viene perfezionato. A circa due anni dalla sua costituzione, nel febbraio 2020, pochi giorni prima dell’inizio della Pandemia, Finapp ottiene la sua prima commessa sperimentale per la mappatura delle perdite dell’acquedotto di Bologna. È un successo. Quattro mesi dopo, a giugno 2020, l’azienda incassa un round di finanziamento da 200mila euro dal fondo lussemburghese Progress Tech Transfer e vince svariati bandi di gara internazionali per il monitoraggio della risorsa idrica.Nel 2021 Finapp fattura poco meno di 90 mila euro e, negli spazi dell’incubatore Start Cube, costola del Parco scientifico padovano Galileo Visionary District che ha accompagnato il progetto fin dal principio, Luca Stevanato, Marcello Lunardon e Sandra Moretto, soci di Finapp assieme all’imprenditore Angelo Amicarelli, costruiscono artigianalmente le sonde vendute sui mercati internazionali. Un laboratorio di poche decine di metri quadri, che attira però l’attenzione di investitori importanti: proprio alla fine del 2021 Finapp passa all’acceleratore di Friuladria Crédit Agricole Le Village by Ca Triveneto e nel giugno 2022 incassa un nuovo round di investimento, questa volta da 1,2 milioni di euro.La società nel frattempo si prepara a portare a casa, a fine anno, un fatturato intorno ai 400mila euro. «Stiamo chiudendo contratti importanti con alcune realtà internazionali di primo piano sia nei settori dell’agricoltura di precisione che nella gestione della risorsa idrica nei ghiacciai montani e nel monitoraggio del rischio idrogeologico» spiega Stevanato. «Ma sta crescendo esponenzialmente l’attenzione attorno all’uso dei nostri rilevatori per l’individuazione delle perdite negli acquedotti. Abbiamo ordini per poter chiudere il 2023 ad oltre un milione di euro e siamo pronti a crescere ancora negli anni successivi».