Nel Mondo delle Pmi

Infortuni sul lavoro: la tecnologia per prevenirli

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di Elena Puliti

Robot, abiti intelligenti, tecnologie utilizzate sulle astronavi: la ricerca e l’innovazione si mettono al servizio del lavoro, soprattutto della prevenzione degli infortuni. L’alto numero di incidenti (quasi mezzo milione di denunce nei primi nove mesi di quest’anno, pur con una leggera diminuzione dei casi mortali) e le conseguenti problematiche sociali e sanitarie richiedono politiche di prevenzione e controllo sempre più incisive, con il massimo coinvolgimento delle imprese, delle parti sociali e delle istituzioni. Oggi, la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica fanno la loro parte per elevare standard di salute e sicurezza nelle imprese.

Progetti di ricerca e nuove tecnologie sono stati al centro del Forum “Made in INAIL”, svoltosi lo scorso novembre a Roma, molti dei quali realizzati in collaborazione con l’Istituto. Presente all’inaugurazione, il presidente Mattarella, mostratosi anche in questa occasione molto sensibile a una vera e propria piaga sociale.

«Abbiamo sentito l’esigenza di questo appuntamento – spiega Andrea Tardiola, direttore generale INAIL – per affrontare ad ampio raggio le problematiche della sicurezza sul lavoro. Oltre agli infortuni purtroppo più comuni, come la caduta dall’alto di un’impalcatura o il restare schiacciati, è fondamentale studiare e prevenire altri tipi d’infortuni conseguenti a situazioni nuove o impreviste, come i cambiamenti climatici, la digitalizzazione e non ultimo la pandemia».

Tardiola fa notare un paradosso ricorrente in Italia e più in generale nei Paesi occidentali: a fronte di una forte capacità di ricerca, innovazione e prevenzione degli infortuni, gli incidenti più gravi continuano purtroppo ad avvenire per le stesse cause di un secolo fa: distrazione, carichi di lavoro, stress, carenza di misure di sorveglianza.

«In questo ambito – aggiunge – abbiamo iniziato una collaborazione con grandi gruppi industriali (Ferrovie dello Stato, Aeroporti di Roma, Autostrade per l’Italia, Enel e, a breve, Eni) coinvolgendo anche rappresentanti sindacali. L’obiettivo è di utilizzare anche lo strumento del PNRR nell’ambito della ricerca e l’innovazione. I risultati dovranno essere poi trasferiti a cascata anche nelle micro, piccole e medie imprese».

Per quanto riguarda l’Italia, secondo i dati di Eurostat, c’è da segnalare che l’indice di infortuni è leggermente più basso che in Germania, Francia e Spagna pur in relazione ad un tessuto industriale di piccole imprese. «È un dato – aggiunge Tardiola – che conferma gli sforzi compiuti negli ultimi anni e la forte presa di coscienza collettiva del problema. Naturalmente occorre fare di più e il contributo delle nuove tecnologie è fondamentale».

Progetti innovativi per la sicurezza sul lavoro

Vediamo alcuni dei principali progetti presentati al Forum.

Nell’ambito del movimento di macchine da terra è stato presentato un sistema di protezione automatizzato che entra in azione in rapporto a pendenze eccessive, così da impedire che un trattore agricolo possa capovolgersi.

Un’altra sorprendente novità è il cosiddetto robot quadrupede, teleguidato a distanza da operatore in una postazione di sicurezza: è stato progettato per supportare lavoratori impegnati in situazioni di particolare rischio, come impianti nucleari, industrie chimiche e impianti petrolchimici. Il robot è dotato di sei telecamere che consentono di visualizzare la situazione d’emergenza da distanza, di mappare l’ambiente circostante e pianificare movimenti e interventi su diversi tipi di terreno.

Dalle tecnologie utilizzate sulle navicelle spaziali sono derivati gli esoscheletri XoTrunk, XoShoulder e XoElbow destinati a lavoratori impegnati in attività particolarmente pesanti. Gli “esoscheletri”, a seconda dei modelli, consentono infatti di ridurre il carico nella zona lombare, sulla schiena, sulle spalle e sul tronco. Grazie a questa tecnica, lo sforzo fisico può essere ridotto del -40%.

Al Forum, abbiamo visitato lo stand degli abiti ingegnerizzati, in sostanza realizzati con tessuti che consentono di monitorare diversi parametri fisici e reazioni del lavoratore nell’ambiente di lavoro. Il vestito “intelligente” è dotato di sensori integrati, lavabili o rimuovibili, che registrano anche parametri chimici e biologici. L’aspetto particolarmente innovativo e utile di questo prodotto è la connessione con dispositivi wireless e quindi la possibilità di segnalare rischi in tempo reale.