Nel Mondo delle Pmi

Unobravo, la psicoterapia si fa online

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di Eleonora Crisafulli

Ha voluto ribaltare la prospettiva e fare di un’espressione usata in senso negativo, carica di pregiudizi sul tema della salute mentale, il nome della sua startup: Unobravo.

Così Danila De Stefano, 30 anni, psicologa, nel 2019 ha lanciato una piattaforma di terapia online (in videochiamata), che oggi offre servizi anche alle aziende. In tre anni l’impresa ha erogato 800mila sedute a oltre 60mila pazienti. Ha raccolto investimenti, ricevuto premi, creato un team di 120 dipendenti e 2.300 tra psicologi e psicoterapeuti. Nel 2022 LinkedIn l’ha inserita al primo posto nella classifica delle imprese italiane emergenti che attirano talenti.

L’idea nasce nel 2016. Danila si trova a Londra per lavoro, è la sua prima esperienza all’estero e l’inserimento non è facile.

Ho sentito l’esigenza di rivolgermi a uno psicologo, ma ho trovato subito ostacoli, costi esorbitanti, lunghe liste d’attesa. Ho pensato ai tanti italiani all’estero.

Così decide di offrire supporto psicologico da remoto ad altri expat. Usa Skype, si autopromuove su Facebook. Poi crea un sito web, con l’aiuto di tre colleghi ancora oggi nel team di Unobravo. Fonda la startup in Italia.

All’inizio è stata tutta una scommessa. E una scoperta. Nell’imprenditoria non ci sono libretti di istruzioni. Mi sono messa alla prova, rischiando. Il servizio, prima rivolto solo ai connazionali all’estero, con la pandemia ha avuto una rapida evoluzione.

Nel 2020 Unobravo viene selezionata per un programma di accelerazione da SocialFare, centro per l’innovazione a impatto sociale, e ottiene il primo investimento, 150mila euro da CDP Venture Capital e SocialFare Seed.

Poi siamo andati avanti con le nostre gambe, portando il business a essere economicamente sostenibile. Oggi il nostro obiettivo è incoraggiare il benessere mentale e renderlo accessibile oltre ogni stigma.

Su Unobravo, grazie a un algoritmo di matching proprietario, l’utente può trovare il terapeuta più adatto compilando un questionario. Il primo colloquio è gratuito.

Online la gestione degli appuntamenti è più flessibile. Il paziente ha la possibilità di effettuare la terapia da casa o ovunque si trovi, senza spostarsi. La modalità digitale permette anche di abbattere i costi: garantiamo prezzi calmierati perché vogliamo democratizzare il settore.

Dal 2021 la startup offre servizi anche all’interno delle aziende: sedute individuali o di gruppo, focus tematici e webinar per i dipendenti.

Anno dopo anno, Unobravo cresce, assume, conquista gli investitori. A luglio 2022 chiude un round Serie A da 17 milioni di euro. A guidare l’operazione è Insight Partners, un fondo statunitense (che ha sostenuto aziende come Twitter, Shopify, Trivago) che per la prima volta investe in Italia.

La nostra ambizione ora è portare Unobravo anche in altri Paesi, creando una piattaforma multilingua per il benessere mentale. Siamo già arrivati nelle case degli spagnoli con il lancio di Buencoco, ma la sfida è diventare una scaleup multinazionale – conclude De Stefano.

Togliere la macchia alla salute mentale e dare forza alle donne

Quando ero piccola sognavo tantissime cose. Da bambina volevo diventare un’acrobata e lavorare in un circo, poi “una giornalista di attori fichi”. Crescendo è maturato il desiderio di diventare psicologa.

Origini napoletane, Danila De Stefano studia Psicologia Clinica a La Sapienza di Roma. Dopo la laurea, nel 2016, si trasferisce nel Regno Unito. Per un anno ricopre la posizione di Research Assistant alla Goldsmiths (University of London). Lavora per diverse cliniche psichiatriche e charities, supportando persone con difficoltà psicologiche e donne vittime di traffico di esseri umani. Dopo aver aiutato numerosi expat con sedute via Skype, nel 2019 fonda Unobravo.

Attraverso quello che è nato come un esperimento, ho scoperto di voler essere un’imprenditrice. Oggi il mio obiettivo è far crescere l’azienda per dare un contributo concreto nella lotta contro lo stigma che ancora persiste attorno al tema della salute mentale. E diffondere messaggi di forza per le donne che sognano di creare un’impresa.