Come sono cambiati i viaggi della speranza
La collaboratrice del Settimanale, imbarcata in diverse missioni, racconta 12 anni di rotte migratorie tra speranze, drammi e disillusioni.
Zarzis, aprile 2011. Questa storia inizia lì, sulle coste tunisine che si affacciano sul Mediterraneo. Ero partita alla volta del confine con la Libia, dove gli effetti della Primavera araba avevano portato centinaia di migliaia di persone a uscire da quel Paese dopo le instabilità iniziate con la protesta del tunisino Mohamed Bouazizi, che si era dato fuoco in seguito ad alcuni maltrattamenti subiti dalla polizia. La sua protesta aveva portato alla Rivoluzione dei gelsomini e aveva innescato la miccia dell’instabilità in molti altri Paesi arabi e nella regione del Nord Africa. L’inizio della fine, con le dimissioni di quatto Capi di Stato: in Tunisia Zine El-Abidine Ben Ali, in Egitto Hosni Mubarak, in Libia Muhammar Gheddafi, ucciso poi dai ribelli nell’ottobre dello stesso anno, e in Yemen Ali Abdullah Saleh.
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