Sostenibilità

Askoll, la rivoluzione elettrica nata dagli acquari

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di Dino Bondavalli

I loro motori elettrici stanno letteralmente rivoluzionando la mobilità nelle principali metropoli europee. Da Milano a Parigi, da Roma a Barcellona, da Lisbona a Madrid, gli scooter e le biciclette elettriche Made in Vicenza rappresentano infatti una presenza sempre più famigliare.

Eppure, la tecnologia motoristica che ha fatto di Askoll, gruppo vicentino con sede a Dueville operativo nel mercato della mobilità sostenibile, il leader europeo nella produzione di e-scooter, presente in tutta Europa grazie a un accordo con Cooltra (il principale attore europeo nell’e-scooter sharing, ndr), è stata sviluppata inizialmente per rendere più efficienti i motori dei filtri degli acquari.

Fondata nel 1978 da Elio Marioni, questa realtà che oggi si compone di 11 società, deve infatti il suo successo alla geniale intuizione del fondatore di applicare una serie di soluzioni tecniche innovative, mai sperimentate sui piccoli motori sincroni, in grado di ridurre di oltre il 50% il consumo di energia rispetto ai motori elettrici tradizionali e di contenere notevolmente l’impiego di materie prime senza alcuna perdita in termini di potenza.

Caratteristica di questa tecnologia, che all’epoca fu applicata all’acquariologia, è il bassissimo consumo elettrico, in coerenza con l’austerity degli anni Settanta, ma anche un’attenzione al risparmio dei materiali utilizzati per produrre questi motori, dal rame al ferro, fino alla plastica.

Racconta Gian Franco Nanni, amministratore delegato di Askoll EVA, la società del gruppo focalizzata sulla produzione di scooter e biciclette elettriche.

Questo, ai tempi, in una logica di massima competitività, grazie alla quale furono raggiunti con quarant’anni di anticipo quei benefici in termini di sostenibilità ambientale che oggi tutti ricercano.

Non solo. Dopo aver rivoluzionato il mondo degli acquari, imponendo un nuovo standard che da allora è progressivamente diventato universale, negli anni Ottanta l’azienda allargò il proprio raggio d’azione al settore degli elettrodomestici.

Abbiamo applicato la stessa tecnologia alle pompe delle lavastoviglie e, grazie a un percorso di innovazione costante, caratterizzato da sviluppi del prodotto e dei processi produttivi per i quali abbiamo oltre 800 brevetti depositati, siamo diventati fornitori di tutti i principali marchi europei, americani e asiatici: Miele, Haier, Lg, Samsung, Bosch, Electrolux, giusto per citarne qualcuno – prosegue Nanni.

Tutto questo prima dell’ultimo passaggio, quello alla mobilità elettrica.

Intorno al 2010 sono nate le attività di ricerca e sviluppo per la progettazione e produzione di veicoli elettrici per la micromobilità urbana – spiega l’amministratore delegato.

Siamo ovviamente partiti dalle tecnologie motoristiche sviluppate nei 30 anni precedenti, arrivando sul mercato nel 2015 con dei veicoli realizzati in tutto e per tutto al nostro interno, per i quali abbiamo dovuto sviluppare anche una serie di competenze sul fronte dei sistemi elettronici e delle batterie.

Una scelta coraggiosa ed economicamente impegnativa, che si è però rivelata strategicamente vincente. Soprattutto nel momento in cui la pandemia e le difficoltà del sistema logistico mondiale hanno esposto tutti i problemi e le fragilità del mondo globalizzato.

Noi continuiamo a credere nel valore del Made in Italy, per cui il gruppo ha aperto sedi produttive all’estero (in Europa, Messico e Cina, ndr) solo dove questa scelta rispondeva a una logica di prossimità agli impianti produttivi dei nostri clienti – sottolinea Nanni.

È così che dei 1.300 dipendenti del gruppo, che ha chiuso il 2022 con un fatturato di circa 220 milioni di euro e una quota export del 60%, oltre 500 sono in Italia. Per il resto, «il fatto di produrre in Italia non è solo un fiore all’occhiello di Askoll EVA, ma anche la dimostrazione che la piccola e media impresa italiana sa trovare formule di sostenibilità sempre più globale. Anche in un settore nuovo e competitivo come quello della micromobilità».

Un settore nel quale ora Askoll EVA non produce esclusivamente scooter elettrici ed e-bike, ma anche kit e componenti che possono essere acquistati da altre società per equipaggiare altri mezzi. Nei giorni scorsi, ad esempio, l’azienda vicentina ha ricevuto da Esprinet Spa, multinazionale italiana leader nella commercializzazione di biciclette ed e-bike, un ordine di 500 power unit per e-mountain bike e di altrettanti set tecnologici che si collegano direttamente al motore e alla batteria per fornire al ciclista i dati relativi all’e-bike e al tragitto percorso.

La consegna dei vari pezzi è prevista entro i primi sei mesi del 2023, per un valore complessivo di 245mila euro. Se le power unit consentiranno agli appassionati di superare facilmente anche i tratti più impervi, i set tecnologici consentiranno di interfacciarsi via Bluetooth con il proprio smartphone, in modo da avere tutte le informazioni a portata di mano e pronte per essere condivise con la propria rete sui social network.

Ora il monopattino per lo sbarco in USA

Puntano dritti al mercato americano della micromobilità elettrica i piani futuri di Askoll EVA. La realtà vicentina, già leader a livello europeo nel comparto e-scooter e attivo in quello delle e-bike, ha infatti presentato nei mesi scorsi un nuovo monopattino elettrico che completa le soluzioni disponibili per le città.

Si tratta di un veicolo robusto, pensato per muoversi anche nelle città con binari del tram e fondo sconnesso, che ci permetterà di espanderci nei mercati extraeuropei, a partire da quello nordamericano, dove gli scooter sono meno diffusi rispetto al contesto europeo – spiega l’amministratore delegato di Askoll EVA, Gian Franco Nanni.

L’altro fronte è quello delle mountain bike elettriche per gli appassionati di escursioni su due ruote. La fornitura di power unit e set tecnologici formalizzata con Esprinet Spa rappresenta, infatti, solo un piccolo spaccato di un’operazione più ampia.

Visto che in Italia esistono già molte realtà di primissimo livello che producono mountain bike, abbiamo deciso di entrare in questo settore non realizzando l’intera bicicletta, ma sviluppando componentistica ad altissime prestazioni che consentirà alle aziende con cui faremo sinergia di dotare i propri mezzi di motore, batteria e dispositivi elettronici realizzati da noi – sottolinea Nanni.

Un ulteriore spaccato nel quale valorizzare la tecnologia sviluppata e perfezionata dal gruppo. E un nuovo omaggio al genio di Elio Marioni, che ha dato il via a tutto questo 45 anni fa.