Sostenibilità

Il meta-lusso secondo Visionnaire: design-arte con anima green

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di Paola Guidi e Franca Rottola

Nello scenario dell’arredo mondiale, il brand bolognese Visionnaire rappresenta da quasi vent’anni uno degli esempi più interessanti di meta-lusso, basato su artigianalità dell’esecuzione, unicità dei materiali e soluzioni tecnologiche. Un marchio capace di interpretare il concetto di lusso attraverso ispirazioni dark ed esoteriche. Ma rispetto ad altre tipologie di luxury design, ha molto di attuale in più poiché risponde alle nuove richieste del pubblico cui è destinata, che pretende severi parametri di ecosostenibilità lungo l’intera filiera, dal progetto sino alla showroom.

Visionnaire manifesta uno spiccato slancio verso il basso impatto ambientale e verso un’etica che le ha permesso di diventare benefit company un anno fa. Deve rispondere a ciò che in parallelo rappresenta nel real estate il principio della biophilia, una crescente domanda di edifici, materiali e arredi in armonia con la natura.

Dietro la crescita internazionale della società c’è Eleonore Cavalli, art director e co-founder – che tra l’altro nel 2019 è stata menzionata tra le 100 Forbes Women Italia – di formazione architetto, molto attiva sul fronte dell’impegno ambientale e sociale dell’azienda.

A lei “Il Settimanale” ha chiesto che cosa significa, in termini operativi, coniugare meta-lusso e impegno ambientale e sociale, un accostamento spesso dichiarato ma anche disatteso:

Per noi il lusso non è più solo sinonimo di esclusività, per il materiale o il valore economico dell’oggetto stesso, ma è un concetto interconnesso ai valori che il brand è in grado di trasmettere attraverso criteri di lower impact, etica, responsabilità territoriale e sociale.

Da Ipe a Visionnaire

Visionnaire è una costola della casa madre Ipe (acronimo di Imbottiture Prodotti Espansi), creata alla fine degli anni Cinquanta dai fratelli Carlo, Pompeo e Vittorio Cavalli in un capannone di 6mila metri quadri a Zola Predosa, alle porte di Bologna: fu una delle prime aziende italiane a sperimentare con materiali e linguaggi formali innovativi, che diedero vita alla travolgente trasformazione dell’abitare.

Puntò fin da subito, ad esempio, sul poliuretano espanso, materiale chimico innovativo per l’epoca, per realizzare sedute confortevoli e resistenti, sul fronte dell’arredo ma anche dei veicoli, i cui sedili allora usavano essenzialmente molle, crine e piumino. Altro punto forte di Ipe gli oggetti di arredo e design funzionali: il suo biglietto da visita fu la poltrona Kosmo, disegnata dal visionario artista bolognese Rito Valla nel 1959.

Nel 1996 una nuova evoluzione stilistica e produttiva con il lancio del brand Streamlined, che non solo conta composizioni d’arredo inedite ma ridefinisce e reinterpreta gli ambienti domestici. Infine nel 2004 nasce Visionnaire – fortemente voluta da Eleonore.

Il cui percorso si ispira a valori come cultura, natura, progetto, contaminazione, unicità, ingegno, lusso, visione.

Spiega l’art director, che rappresenta la terza generazione della famiglia Cavalli. Scelte che da un lato ne sostengono la crescita sui mercati esteri (dalla Cina agli Usa al Medio Oriente) e dall’altro impegnano le risorse aziendali in un’incessante ricerca dell’innovazione e dell’originalità. A partire dall’accostamento tra arte e design, che in altri casi si rivela un percorso molto difficile.

«La sfida che ci siamo prefissati – dichiara Eleonore Cavalli – è proporre dei pezzi unici seppur riproducibili, ad alto contenuto artistico, con una visione sperimentale. Prendiamo i pezzi realizzati con lo studio di design Draga&Aurel: nel tavolo da pranzo Amos abbiamo voluto riscoprire un antico procedimento ormai in disuso, la molatura del vetro, per riadattarlo alle esigenze produttive e alla sensibilità contemporanea. È qui che si sostanzia il concetto di meta-luxury: l’essenza del lusso non si limita alle qualità esteriori, ma risiede in aspetti intangibili, etici e culturali».

Perfetta interpretazione del biophil design è, tra le tante, Re-generation, una collezione di tessuti e pelli performanti. Come ad esempio il tessuto Assam: una combinazione di avanguardia di materie naturali e sintetiche che hanno capacità di termoregolazione. Pray, una delle nuove pelli con speciali caratteristiche antibatteriche, è stata utilizzata per il divano modulare Babylon Rack.

Dal residenziale di alto profilo ad altri ambiti dell’architettura d’interni: Visionnaire vanta numerose realizzazioni nel soft contract, nell’hotellerie e nello yachting. Intanto, insieme con la lista dei premi internazionali vinti crescono anche i conti: il 2022 si chiude con un fatturato di 46 milioni e un ebitda di 9 milioni (erano rispettivamente 38 e 6 milioni nel 2021). Dal 2014 è partecipata dal fondo investimento di private equity Ergon Capital Partners (che fa capo alla belga GBL, Groupe Bruxelles Lambert, guidata dal barone Albert Frères).  L’azienda è presente in più di 55 Paesi con 30 store monomarca e una rete di department store multimarca. Forte della sua internazionalizzazione, Visionnaire è al tempo stesso un interprete del concetto di “glocal” che connota il made in Italy di grande appeal: i prodotti sono realizzati attraverso una selezionata rete di artigiani in tutto il Paese.

Architetto in bilico tra industria ed estetica

Classe 1970, Eleonore Cavalli ha trascorso in Francia gli anni della sua infanzia, poi ha compiuto gli studi in Italia, laureandosi cum laude in Architettura ed Urbanistica a Firenze e subito si è trasferita all’estero, in Inghilterra e Germania, dove approfondisce le sue conoscenze nell’ambito del design, per rientrare infine in Italia dove ha conseguito due master in marketing e strategic design. Nel 1997 l’ingresso nell’azienda di famiglia, e nel 2016 la nomina a direttore creativo di Visionnaire. Nelle sue esplorazioni di luoghi ed eventi del mondo dell’art design incontra artisti internazionali, maturando sempre di più una personale interpretazione del lusso, sintesi – come lei stessa ha dichiarato – di bellezza, tecnologie artigianali, ecosostenibilità e adesione alla contemporaneità.

E proprio da uno di questi incontri esce l’immagine diventata celebre, pubblicata su copertine di riviste e presente in molti film, la sontuosa poltrona trono Il Pavone progettata dall’artista Marc Ange, conosciuto al Fuorisalone di Milano. La voglia di sperimentazione nell’arte traspare anche dall’ultimo progetto NFT realizzato con l’artista Jonathan Monaghan ed esposta alla recente edizione di Miami Art Basel, un connubio tra tradizione artigianale ed era digitale: è infatti sia una scultura in marmo che un’animazione, unita alla tecnologia NFT.

Eleonore  si occupa progressivamente dello sviluppo di imbottiti, tra i principali prodotti a vocazione dell’azienda, luci, cucine e complementi d’arredo. E, attraverso un percorso virtuoso verso il rispetto ambientale ottiene le certificazioni Fsctm – Pefctm, di pari passo ai riconoscimenti internazionali: l’ultimo quest’anno con l’Archiproduct design award per l’ecosostenibilità. Un successo imprenditoriale costruito con il padre Luigi e il fratello Leopold, co-fondatori di Visionnaire, e oggi anche shareholder insieme al Fondo Ergon.