Sostenibilità

Mcz: stufe a pellet adattive e sostenibili

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 di Franco Vergnano

Le stufe a pellet con basse emissioni sono, per adesso, il punto d’arrivo della nostra ricerca.

Riccardo Zanette
Riccardo Zanette, AD Mcz Group

Afferma con orgoglio il giovane Riccardo Zanette, figlio d’arte, vicepresidente e amministratore delegato della Mcz Group di Fontanafedda, in provincia di Pordenone.

Grazie a un accordo con il Cnr, di qualche anno fa, per un progetto di ricerca (poi effettuato in collaborazione con l’università di Udine), l’azienda è riuscita a conquistare un tris di brevetti che le hanno consentito di avere stufe con il vetro pulito e la fiamma come in un focolare: si tratta di prodotti che hanno un’impronta commercialmente sostenibile e “pulita”. A chi fa loro osservare che il legno deriva pur sempre dagli alberi, da Fontanafredda rispondono che oggi i pellet derivano in gran parte dagli scarti di lavorazione, dalla segatura, dagli sfridi delle falegnamerie e dal riciclaggio dei piccoli rami derivanti dalla manutenzione (come la capitozzatura primaverile).

È così stato raggiunto l’obiettivo di sviluppare stufe a pellet adattive, con sistemi avanzati di controllo della combustione, capaci di abbattere l’impatto sull’ambiente e contemporaneamente semplificare l’interazione con l’utente. La ricerca, dicono in azienda, è da sempre uno degli asset strategici del gruppo e lo sarà ancora di più «in un momento di forte discontinuità come quello che stiamo vivendo. Ci stiamo attrezzando per affrontare le sfide della digitalizzazione e dell’innovazione con strumenti concreti, in un percorso di medio-lungo termine, che innalzerà il sistema industriale della società verso una dimensione tecnologica superiore».

Del resto il tema è quanto mai attuale. Come risparmiare sui costi di riscaldamento e nel contempo inquinare meno? Basta scegliere una stufa a pellet, un combustibile più economico del metano e del gasolio, pratico e ora anche ecologico.

Mcz Group, operante nei settori del riscaldamento indoor (stufe e caminetti) e della cottura outdoor (barbecue, grill, cucine da giardino e da grigliata) ha disegnato prodotti che emettono livelli di emissione tra i più bassi sul mercato. Pur essendo un’azienda di famiglia, risulta strutturata come Spa ed è la classica multinazionale tascabile che conta cinque stabilimenti produttivi tra Italia, Croazia, Francia (dove nel 2017 ha acquisito la storica società Brisach cheminée) e una forza lavoro di 555 dipendenti. Distribuisce i suoi prodotti in oltre 40 Paesi, con una percentuale di export che è arrivata a sfiorare l’80% della produzione. Nel 2021 il giro d’affari è stato di 175 milioni di euro.

Una curiosità. La fondazione di quello che oggi è il gruppo Mcz si deve all’intuizione di una signora, la madre dell’attuale presidente Giacomo Zanette, Lidia Pizzinato:

Era – racconta l’imprenditore – una donna vulcanica, piena di iniziativa. Dopo oltre vent’anni di lavoro nella rivendita di materiali edili del marito, Silvio Zanette, aveva deciso che voleva intraprendere un’attività tutta sua. Perché comprare da altri quei materiali che si potevano produrre facilmente e a costi contenuti? Così nel 1975 Lidia si occupò da sola di trovare capannone e macchinari e fondò la “Manufatti in cemento Zanette”, cinque dipendenti e un business molto maschile ma promettente, che spaziava dalle recinzioni alle pavimentazioni, fino ai basamenti per i caminetti da interno e da esterno. Furono proprio questi ultimi, i caminetti o barbecue da giardino, che a partire dagli anni Ottanta trainarono la nostra crescita. Io entrai in azienda nel 1985.

 I segreti della tecnologia Core

Giacomo Zanette
Giacomo Zanette, presidente Mcz Group

Si chiama “Core” l’innovativa tecnologia di combustione di pellet messa a punto da Mcz group, basata sui principi della massificazione, che abbatte l’emissione di polveri sottili inferiori al 40% rispetto ai limiti europei più restrittivi (5 stelle Aria pulita).  Protetta da un tris di brevetti, “Core” regala anche una fiamma “spettacolare” e un vetro pulito. Come racconta il presidente, Giacomo Zanette:

È il punto d’arrivo della nostra ricerca, orientata ormai da diversi anni ad avvicinare la fiamma del pellet alla piacevolezza visiva del fuoco di legna,

Si tratta infatti, dal punto di vista commerciale, di un importante punto di forza sul versante del marketing perché offre un’estetica non paragonabile ai prodotti tradizionali presenti sul mercato. Inoltre, essendo stati progettati senza parti tecniche a vista, i focolari delle stufe “Core” risultano eleganti anche da spenti in quanto “arredano”.

MCZ Musa
MCZ Musa

L’ultima tecnologia nata in casa Mcz offre numerosi vantaggi: combustione ottimizzata, vetro pulito più a lungo, quantità di cenere generata minima (e quindi minor, noiosa, manutenzione). Uno dei punti più importanti di “Core” – conclude Giacomo Zanette – è una fiamma più pulita e sostenibile rispetto ai prodotti tradizionali.

Le stufe a pellet Mcz sono in realtà dei veri e propri mini-impianti di riscaldamento: canalizzano l’aria calda, scaldano anche l’acqua calda nei termosifoni, nei bagni, in cucina e hanno il grande vantaggio di poter funzionare in automatico, regolando accensione e spegnimento secondo le proprie esigenze.