
Per la produzione il Made in Italy non basta più
Casoli (cappe Elica): «Qui nelle Marche le infrastrutture sono insufficienti, e i talenti o se ne vanno o ce li portano via»
Casoli (cappe Elica): «Qui nelle Marche le infrastrutture sono insufficienti, e i talenti o se ne vanno o ce li portano via»
L’azienda bresciana, la prima a produrre in Italia materiale elettrico (dal 1904), vince la battaglia con il socio franco-tedesco Hager per il controllo: la famiglia ha ricomprato la sua quota
I laser di El.En ripuliscono Notre Dame dopo l’incendio: la tecnologia made in Calenzano leader nelle applicazioni industriali e in campo medico.
3T ha riportato a Bergamo le bici gravel di alta gamma: che vanno a ruba nonostante costino il doppio di quelle made in Asia.
La rassegna fiorentina conferma la vitalità del settore: pieno di ordini con proposte che aggiornano tendenze, dalla sostenibilità all’impegno etico.
Compratori saliti a quota 13.500: gli italiani presenti in massa, si affacciano nuovi mercati come Israele, Azerbaijan e Uzbekistan.
La giovane associazione “Mani di Napoli” punta su formazione, disciplinari ed eventi per valorizzare il know how locale e l’eccellenza artigianale.
L’ottimismo di Marenzi, presidente di Pitti Immagine, confermato dai dati della moda uomo Made in Italy: esportazioni nel 2022 oltre i livelli pre-Covid.
Il secondo posto assegnato da Wine Spectator alla Riserva 2016 corona la crescita della cantina toscana, nata nel 1790.
Partita da un garage, la bergamasca Legàmi è oggi una multinazionale tascabile che vende in 80 Paesi prodotti low cost anche nei grandi magazzini.